A la seja canta i ommi, a la mattin canta i öxelli.
La sera cantano gli uomini, la mattina gli uccelli.
Alla sera cantano gli uomini un poco ubriachi (o anche innamorati) di mattina gli uccelli.
Liguria
|
A l’ha tanto de barba.
E’ una cosa vecchia o, se riferita a persona, è persona saggia perchè vissuta.
Liguria
|
A l’èrbo zembo tûtti se gh’attaccan.
All’albero gobbo (cioè inclinato) tutti si attaccano ossia una persona debole tutti si fanno in quattro per farla più rapidamente cedere.
Liguria
|
A l’è roba da pätenâ co-i sasci.
Sono cose da conciare male con i sassi. Sono cose cioè da prendere a sassate.
Liguria
|
A l’è cûmme dûi via dûi fa quattro.
E’ come fare due più due uguale a quattro. Si usa per indicare che la cosa detta o da farsi è molto semplice e sbrigativa da realizzare.
Liguria
|
A l’è a Congrega de Sant’Andria che gh’è passôu l’asbrîo e gh’è restôu l’idea.
E’ la Congrega di Sant’Andrea: finita la rincorsa rimasta (solamente) l’idea. Proverbio che si addice a tutti quelli che, da soli o in gruppi, a parole, si ripromettono di compiere grandi imprese, ma poi, non danno esecuzione ai progetti e si accontentano solo di avere avuta l’idea.
Liguria
|
A l’è a föa do bestento.
E’ la favola dell’uccellino. Si dice di colui che continua a raccontare sempre la stessa storia.
Liguria
|
A l’aze stanco tûtti i figgiêu ghe sâtan addosso.
All’asino stanco tutti i ragazzini gli saltano addosso ossia guai a mostrare debolezze perché se esse diventano appariscenti tutti ne approfittano.
Liguria
|
A guerra nö ne nasce.
Durante la guerra non nascono molti bambini, perché gli uomini sono in guerra.
Liguria
|
A guastando se va imprendendo.
Guastando si impara. Cioè: bisogna fare, anche se male, per imparare a fare bene.
Liguria
|