Intréch comè oeuna bora (Bergamo).
Intiero (ignorante) come un tronco (o pezzo di legno).
La bora o bura in diversi dialetti lombardi è un tronco da segare.
In Alta Lombardia si usava dire anche intrech comè 'n gerlo, intiero come una gerla. In realtà questi due modi di dire si possono riferire anche a persone piuttosto semplici e ingenue.
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Per oeuna "gata" chi de Treì e Careàs i se baca.
Per una "gatta" quelli di Treviglio e di Caravaggio si bastonano.
Due cittadine del bergamasco tra loro vicine. La Gata era un cippo di confine oggetto di contesa. Il detto, ora scherzoso, fa riferimento alla vecchie dispute di "campanile".
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Dà fò comè 'l Oi.
Straripare come il fiume Oglio.
Si riferisce ad una persona che, sotto la tensione di un particorare stato d'animo, da in violente escandescenze.
Le piene del fiume Oglio sono talvolta disastrose soprattutto per la bassa Valcamonica. Negli ultimi cinquant'anni si ricorda tra le altre la piena del settembre 1960: il fiume esondò a Boario provocando danni gravissimi. In soli due giorni si contarono una decina di vittime. Tuttavia l'Oglio attraversa soprattutto il territorio bresciano.
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Al fa puc par sta' stan.
Fa poco per mantenersi sano. Dicesi ironicamente di persona pigra o inattiva, che pertanto non si "logora" a causa del lavoro o delle fatiche quotidiane.
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Mulsc li campani (Tirano /SO).
Letteralmente: mungere le campane.
Operazione preliminare al suono delle campane: consisteva nel far dondolare la campana fino al limite del suono.
Tirare di colpo a strattoni poteva anche essere pericoloso per chi voleva suonare. In estate all'approssimarsi di temporali in Valtellina si usava suonare le campane a stormo: era il retaggio di un'antica credenza,così facendo si volevano scacciare gli "spiriti maligni" o più semplicemente il demonio.
Detto tratto dal libro: Voci e Locuzioni Idiomatiche del Dialetto Tiranese di Aldo Pola - Dante Tozzi/
Ed. Tipografia Poletti - Villa di Tirano -1998
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Toeuss foeu da la mént (Tirano/SO)
Rinunciare a un progetto.
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Da la serva del prét, dal purcèl del mulinèr e dala fiòla de l’ostéir, liber nos Domine.
Tienici lontani, o Signore, la serva del prete, il maiale del mugnaio e la figlia dell’oste.
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Vestìss un bell sciuchètt che 'l paar anca luu un bell umètt.
Vesti un ceppo da camino e anche lui sembrerà un bell'ometto.
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Fidass de tucc l'è ona bella robba, ma fidass de nissun l'èniej anmò.
Fidarsi di tutti è una bella cosa, fidarsi di nessuno è meglio.
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L'e méi al vein féss, che l'acqua ciéra.
Meglio il vino torbido che l'acqua limpida.
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