Fà la figura dal ciocolatée.
Fare la figura del cioccolattaio.
Ossia fare una magra figura, una figuraccia. Questo modo di dire è diffuso in Lombardia, ma ha origine nel dialetto della vecchia Milano.
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Ruscà come 'n asen.
Sgobbare come un asino.
Lavorare duramente. Il verbo ruscà deriva dalla parola "rusca", ovvero corteccia. "ruscà" significa scortecciare, levare la corteccia.
E' una parola di origine latina che si trova anche in Piemontese in Provenzale, nel Francese Antico e in Catalano.
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L'è a bunura che'l laurà el réda (Valtellina).
E' di buonora che il lavoro rende. I contadini si alzavano sempre molto presto, specialmente in estate.
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Tignì de la spina e lagà andà del buriuu.
Tenere chiusa la spina (la cannella) della botte e lasciare aperto il cocchiume.
Curare una cosa di poca importanza, trascurando invece una molto più importante. Normalmente nel operazione di travaso si leva "el buriuu", mentre la cannella della botte si apre per togliere delle piccole quantità di vino.
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L'è minga roba del barba (vecchio detto milanese).
Non è roba dello zio.
Sta a significare che non è qualcosa di scadente o da buttare. Barba, zio, è una parola siffusa nei dialetti settentrionali, oggi quasi completamente in disuso.
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Dur come 'n crap.
Duro come la roccia.
Crap è una parola diffusa nella zona prealpina e alpina della Lombardia, indica una roccia o un dirupo. Sarebbe un superlativo corrispondente all'Italiano "durissino".Come parola "crap" si abbina a "corna" che significa grosso masso o macigno. Corna è una parola che si trova anche nella toponomastica e nell'onomastica della Lombardia. sono due parole molto antiche, prelatine.
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Chèl ca l'è cé 'l piròn al tara su 'l menesctròn (Livigno /Sondrio).
Quel che ha in mano la forchetta, rimesta il minestrone.
Chi ha il potere può decidere quello che a lui fa comodo.
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Un po' sa'n fè e un po sa laga (Alta Lombardia).
Un po' se ne fa e un po' si lascia.
Non bisogna affannarsi a lavorare.
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L'amor sénza barùfa al fè la mufa (proverbio dell'Alta Lombardia).
L'amore senza baruffa fa la muffa.
Ovvero "l'amore non è bello se non è litigarello".
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A san Michè, l'uga nel tinè.
A san Michele, l'uva nel tino.
Si fa la vendemmia.
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