Natalu cu lu solu,
Pasca cu lu ciuppònu!
Natale con il sole,
Pasqua con il ceppone!
Cioè se a Natale il tempo è bello, a Pasqua farà freddo.
Campania
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Denaro 'e stola, scioscia ca vola!
Ad litteram: Danaro di stola, soffia che vola! Id est: il danaro guadagnato esercitando il ministero sacerdotale, si dilegua facilmente atteso che è stato guadagnato senza fatica.
Campania
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'O supierchio* rompe 'o cupierchio**
Ad litteram: Il soverchio rompe il coperchio; id est:ogni eccesso è troppo e perciò disdicevole, ogni esagerazione è biasimevole atteso che può produrre solo danno; ad es. chi pretendesse di empire oltre misura una cassa o un baule , non otterebbe altro che la rottura del coperchio.
* dal lat. superculum
** dal lat. coperculum da cooperio
Campania
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Quanno ‘a caurara* volle mena subbeto ‘e maccarune.
Quando la pentola bolle, cala subito i maccheroni.
Id est:nella vita bisogna esser sempre solleciti e profittare del momento adatto per fare ciò che è da farsi, evitando,per non correre l’alea di un insuccesso, di rimandare o procrastinare la propria azione.Il proverbio à anche un significato furbesco ed in tale connotazione significa: quando una donna avverte i primi bollori, occorre darle subito marito che la soddisfi e la calmi.
*caurara = caldaia/pentola dal lat.caldaria; per traslato furbesco vulva
Campania
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Vatte 'o ffierro finché è caudo.
Ad litteram: percuoti il ferro fin quando è ancora caldo;(dopo sarebbe inutile...)Id est: persegui una meta quando ancora ti soccorrono forze e situazioni propizie, o ancora: profitta di una promessa, prima che sia dimenticata o disattesa.
Campania
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Stammo facenno 'a messa pezzuta.
Ad litteram: Stiamo facendo la messa dei poveri. Amara espressione con la quale si commenta la pessima situazione in cui si trovi ad operare chi per inopia o incapacità proprie è costretto a pietire l'aiuto altrui e spesso non riesca ad ottenerlo;
la Messa pezzuta era quella funzione per la quale occorreva elemosinare in giro la somma da devolvere al religioso ministrante per farla celebrare; pezzuta =agg.vo coniato sul p.p. del verbo petire iterativo di petere (chiedere).
Campania
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Da ‘nu malo pavatore, piglia chello ca puó!
Ad litteram: da un cattivo pagatore, prendi ciò che puoi; id est: per restare totalmente buggerato raccatta quanto puoi dalle mani di un tuo debitore, notoriamente proclive a non onorare i debiti; proverbio da intendersi anche latu sensu.
Campania
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Quissu è nu ciucciu
annistàtu a vorpa!
Questo è un somaro
innestato a volpe!
Fare il fesso, far finta di non capire
per malizia e furbizia!
Campania
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Chi chiangi,
fottu a chi riri!
Chi piange e si lamenta,
frega e supera chi ride!
Morale: non fidiamoci di chi si lamenta perché spesso sta meglio di noi.
Campania
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Chi è parente d’ ‘a còppola va p’a casa e ntròppeca; chi è parente d’ ‘o muccatùro va p’a casa e va sicùro.
Ad litteram:
Chi è parente dello sposo <coppola =cappello>, gira per la casa degli sposi ed incespica; chi è parente della sposa <muccaturo = fazzoletto> gira per la casa con sicurezza.)
Nel comune intendere partenopeo i parenti della sposa sono più bene accetti dei parenti dello sposo, che spesso è costretto - in casa propria - ad accogliere di buon grado gli spadroneggianti congiunti della moglie, mentre la sposa non riserva uguali accoglienze ai parenti del consorte...
Campania
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