Parla sulo quanno piscia 'a gallina!
Ad litteram: Parla solo quando orina la gallina! Perentorio icastico monito rivolto a chi e segnatamente saccenti o supponenenti si voglia indurre al silenzio e a non metter mai lingua; monito erroneamente rivolto, prendendo a modello la gallina che non è vero che non orini mai, ma compie le sue funzioni fisiologiche in un'unica soluzione attraverso un organo detto cloaca.
Campania
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Pe n'aceno 'e sale, se perde 'a menesta
Ad litteram: a causa di poco sale, si rovina la minestra. Id est: basta poco per rovinare tutto il pregresso operato; lo si dice con riferimento a chi, ignavo, per non aver operato, in una situazione, un ulteriore piccolo sforzo operativo , può farla precipitare o rovinarla del tutto.
Campania
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'A femmena nun se sposa 'o ciuccio, pecché lle rompe 'e lenzòle.
Ad litteram: la donna non sposa l'asino (solo) perché le potrebbe lacerare i lenzuoli.
Affermazione iperbolica con la quale si intende ironicamente sottolineare che in genere ògni donna agogna chi è sessualmente potente e ben fornito ...
Campania
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Fà carne 'e puorco...
Ad litteram: far carne di porco; id est:trarre il massimo del profitto, lucrare oltre il lecito o consentito, come chi si servisse della carne di maiale del quale, è noto, non si butta via nulla...
Campania
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Fà 'o paro e 'o sparo....
Ad litteram: fare a pari e dispari; id est:tentennare, non prendere decisioni, essere eternamente indecisi ed affidar tutto, per non assumer responsabilità, all'alea della sorte
Campania
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Lassate 'e penziere miéje e pigliateve 'e vuoste!
Ad litteram: Lasciate stare i miei problemi e prendetevi i vostri! Id est: Impicciatevi dei fatti vostri ed evitate di darmi consigli (non richiesti)!
Campania
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E' fernuta 'a zezzenella*!
Ad litteram: E' finita(id est:si è svuotata)la piccola mammella.
Sorta di ammonimento che vuol significare: è terminata la pacchia,si appresano tempi difficili, oppure - con diversa valenza -(ragazzo!,) la mammella è ormai vuota, è tempo di crescere!
*zezzenella = altra forma di zezzella e cioè di piccola zizza (mammella dal lat.: titta(m).
Campania
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Fà ascì ‘e ssòvere ‘a culo.
Letteralmente: fare uscire le sorbe dal culo; id est: percuotere qualcuno, torchiandolo fino allo spasimo, quasi strizzandolo fino a che non dica o confessi ciò che sa o abbia fatto, costringendolo iperbolicamente ad emettere le emorroidi (eufemisticamente dette sorbe).
Campania
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Fà tremmà ‘o strunzo ‘nculo.
Ad litteram: far tremare lo stronzo nel culo; id est: incutere in qualcuno, attraverso gravi minacce, tanto timore o spavento da procurargli, iperbolicamente, un convulso tremore degli intestini e del loro contenuto prossimo ad essere espulso.
Campania
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Fà cacà l’uva, l’aceno e ‘o streppone.
Ad litteram: far defecare la pigna d’uva, gli acini ed il raspo relativi.Locuzione con la quale si significa l’azione violenta di chi costringe un ladro o anche solo un profittatore a restituire tutto il mal tolto, come chi pretenda di farsi restituire, sia pure sotto forma di feci, non solo la pigna d’uva che gli sia stata sottratta, ma addirittura i singoli acini e persino il vuoto raspo.
Campania
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