Dialetto: Lazio
PAROLE
Parole sperze, vecchie, scancellate, strappate via dar petto de sto pòro dialetto. Parole giubbilate, che gnisuno più impara, sparite a centinara, parole da cercà cor moccoletto, fenite drent'ar ghetto de la sorte, che le condanna a morte in nome der progresso. Parole che oramai nun ciànno più er permesso de campà. Fatemele sverzà sopr'a sto fojo: "gnommero, canoffiena, tatanai, disdossa, berzitello, farajolo, sbiossa, caratello, precojo, spicciatore, miffarolo..." Parole come fiori ch'ariccojo sur prato der passato e che aripono drent'a un tiratore. E quanno l'opro s'ariscalla er còre.
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Traduzione in italiano
PAROLE
Parole perse, vecchie, cancellate, strappate via dal petto di questo povero dialetto. Parole accantonate, che nessuno più impara, sparite a centinaia. Parole che non riesci più a trovare, finite dentro al ghetto della sorte, che le condanna a morte in nome del progresso. Parole che ormai non hanno più il permesso di vivere. Fatemele versare su questo foglio: "gomitolo, altalena, confusione, senza sella, giovanotto, mantello, scossa, barilotto, recinto, pettine, bugiardo..." Parole come fiori che raccolgo sul prato del passato e che ripongo in un cassetto. E quando l'apro si riscalda il cuore.
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