Dialetti al Microscopio
Viaggio nei segreti delle "Altre Lingue": PIEMONTE, Strutture fondamentali del dialetto di Serravalle Scrivia (Alessandria)- Quarta Parte
di Roberto Allegri
AGGETTIVI E PRONOMI POSSESSIVI
Le stesse voci sono usate come aggettivi e pronomi, ma in
questo caso sono precedute dall'articolo. Esse sono:
mè (mio)
to (tuo) so(suo,
loro) invariabili
nostru(nostro) vostru (vostro) variabili come gli
aggettivi
è mè libru e u to(il
mio libro ed il tuo)
i mè libri e i to(i miei
libri ed i tuoi)
a mè ka e a vostra(la ma
casa e la vostra)
a so ka e e vostre(la sua casa e le
vostre)
Con parola casa (ka)
il possessivo si pospone se con essa non vuole
indicarsi tanto l'edificio quanto il focolare domestico.
a ka mè(a casa
mia)
versu ka to(verso casa tua)
Con "padre" e "madre" accompagnati dai possessivi
invariabili, oltre alle corrispondenti
pupà e
mumà
possono usarsi le parde
'upà e
'umà
.
Mè 'upà, to
'umà(mio padre, tua madre)
DIMOSTRATIVI
Sono:
|
maschile |
femminile |
pl.masch. |
pl. femm. |
questo |
istu |
ista |
isti |
iste |
codesto |
isu |
isa |
isi |
ise |
quello |
kuelu |
kuela |
kueli |
kuele |
Queste voci sono pronominali
( pia
isti(prendi questi),
un diza
'd kuele... (ne
dice di quelle...))
Se usate come aggettivi, a
parte l'elisione, si deve aggiungere:
- isu
e
kueluhanno l'elisione impropria della
u al singolare;
- isa
e
kuela elidono la a
invece solo davanti a vocale.
is' prève(codesto
prete) is' agügia(codesto ago)
kuel'omu(quell'uomo)
kuel' agügia(quell'ago)
kuelu,come aggettivo, fa
kueial plurale per i due generi.
kuei omi(quegli uomini)
kuei done(quelle donne)
Quanto all'uso dei dimostrativi: se non vi
è pericolo di confusione circa la persona o la cosa cui ci si
riferisce, isu è di uso generale, ossia sostituisce anche gli altri
due dimostrativi, purché l'oggetto del riferimento sia nella
percezione attuale di chi parla (ciò vale soprattutto per l'uso di
isual posto di
kuelu).
a piu 's' föiu(prendo
questo foglio) ( è vicino a me)
dame 's' libru(dammi codesto libro)
(è vicino a te)
guácia 'sa nügra(guarda
quella nuvola) (è lontana, ma visibile)
se vi è pericolo di confusione o si vuol comunque accentuare
l'idea di vicinanza o di lontananza, si usano le voci distinte:
a piu 'sta karega(prendo
questa sedia)
metlu 'nt' is' vòzu(mettilo
in codesto vaso)
darne kuel' sitrón(dammi
quell'arancia)
Le particelle kie
lasi usano con i dimostrativi per specificare
meglio la vicinanza o la lontananza; però
con isu (
is'al maschile singolare) si usano accompagnati
da ke (is' ke
ki; is' ke la)e se c'è il sostantivo vanno dopo di
esso.
dame is' ke ki(dammi questo)
dame 's' libru ke la(dammi quel
libro)
Con istusi usa pure il
ke, ma soltanto nella forma
ke ki.
dame istu ke ki(dammi questo)
dame 'sta bursa ke ki(dammi questa
borsa)
Con kuelusi usano le particelle
senza ke: allora il dimostrativo ha le
forme kuel,
kuelaal singolare,
kueial plurale ed il sostantivo eventuale sta
fra l'aggettivo e la particefla.
dame kuel ki(dammi questo)
dame kuei libri la(dammi quei libri)
INTERROGATIVI
I pronomi sono kiper le
persone e koseper le cose, ma la forma
perifrastica più usata accompagna tali voci con la particella
ke:
CHI?
ki è ke
(letteralmente: chi è che)
ki è k'u pòrla?(chi
parla?)
ki è ke ti vegi?(chi
vedi?)
id ki è ke ti pòrli?
(di chi parli?)
Un ulteriore allungamento si può avere in
kièlu,
kièla,
kièli,
kièle(che sono in realtà forme
interrogative contratte, come si vedrà) seguiti da
ke:
Kièlu k'u pòrla?
Kièla Ke ti vegi?(chi vedi?, con "chi" femminile).
CHE COSA?
kos' ke(cfr. il francese:
"qu'est-ce que?")
kos' k'ug è?(che cosa
c'è?)
kos' ke ti veghi?(che cosa
vedi?)
id kos' ke ti pòrli?(di che
cosa parli?)
'nku kos' ke ti lavui?(con che cosa
lavori?)
L'aggettivo"quale" si traduce con
keinvariabile ;
il pronome"quale" si rende con
kueldeclinato seguito da
ke.
ke libru ti vò?(che
libro vuoi?)
ke libri ti vò?(quali libri
vuoi?)
kuela ke ti vò?(quale vuoi?
- di cosa femminile)
kuei ke ti vò?(quali vuoi? -
di cose maschili)
RELATIVI
Esiste soltanto il pronome diretto ke, di solito nella
forma k' per essere seguito dal preverbo, ossia dalla particella che regge
le forme verbali' di cui più oltre si dirà.
l'omu k'u pòrla(l'uomo che
parla) a dona k'a vegu(la donna che
vedo)
Quando il pronome relativo è obliquo (in italiano "cui" o "quale"
con preposizione) si usa sempre il pronome ke:
- se preceduto in italiano dalle preposizioni "di, a, da", queste
si omettono semplicemente.
l'omu ke u so fiö l'è a
suldà(l'uomo il cui figlio è al servizio
militare: "a soldato")
a dona k'ag dagu 'n libru(la donna cui
do un libro)
a dita k'a dipàindu(la ditta
da cui dipendo)
- se preceduto da altre preposizioni, queste si rendono con un
avverbio di significato corrispondente, che si pone dopo il verbo.
è fiö k'ag pòrln
'nsème(il ragazzo con cui parlo; ossia: il ragazzo che
gli parlo insieme)
u tetu k'ag sòn in sima(il
tetto su cui sono, ossia: il tetto che ci sono sopra)
a skàtua k'ag guàciu 'n
dràinta(la scatola nella quale guardo; che ci guardo
dentro).
INDEFINITI
AFFERMA TI VI:
kuòrke- (qualche) -
(che, in unione con certe parole si abbrevia in kok':
kok' vota (qualche volta) kok' 'd öin (qualcuno)), e
ogni(ogni) sono aggettivi
indeclinabili.
kuòrke libru, kuòrke ka
(qualche libro, qualche casa)
ogni libru, ogni ka(ogni libro,
ogni casa)
kuòrke 'd öin
(qualcuno)
ogni 'd öin(ognuno)
kuarkosa(qualcosa)
|
soltanto pronomi.
|
"Alcuni"si traduce con
espressioni del tipo "'da giàinte"
(della gente) e similili, non essendovi corrispondente dialettale,
oppure con dutrài(m.),
dutrè(f.) - duo o tre-.
'da giàinte a diza
(alcuni dicono); damne dutrè
(dammene alcune)
NEGATIVI:
'nsöin ('nsöini) e
mank'öin (nessuno) sono
invariabili come pronomi, ma hanno il femminile in A se aggettivi (
manku in,allora).
un gh'ea manku 'n fiö(non
c'era nessun ragazzo)
un gh'ea manku 'n kan(nessuno,
"nemmeno un cane").
un gh'ea 'nsöin(non c'era
nessuno)
néinte(nulla)
Con questi pronomi la forma negativa non consente l'uso
migarafforzativi.
an ö no vistu è barbé
(non ho visto il barbiere)
an ö vistu 'nsöin(non ho
visto nessuno)
an katu no 's' libru(non compero
questo libro)
an katu miga(non compero)
an katu néinte(non compero
nulla)
IMPERSONALI:
Il "si" impersonale si rende:
col verbo alla terza persona plurale: i
diza(si dice, dicono)
col riflessivo alla terza singolare: us
diza(si dice, dicono)
In ogni caso è usato solo il preverbo e non il
soggetto.
Roberto Allegri
(4.continua)
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