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Calabria
A leggi è d'origini divina
Sonetto del poeta cauloniese Orazio Raffaele Di Landro pubblicato su Nuovo Domani Sud di ottobre 2011. Qui il poeta ci spiega come dovrebbe essere realmente interpretata la legge e la giustizia sia dal cittadino quanto, soprattutto, dallo stato; ossia come qualcosa di divino e stabilito da Dio.

Dialetto: Calabria

A leggi è d'origini divina
Chida scritta chi nc'è nte tribunali,
"a leggi è uguali pe tutti", pe mìa
esti pròpria nu sbàgghju madornali,
u pèju sbàgghju da democrazia!

Mentri na scritta chi adaveru vali
(e in ogni tribunali nci starrìa)
è ca a leggi cumbatti tutti i mali
pe volontà di Diu, e così sia!

L'omu ubbidisci a Diu, e si correggi
sulu si sapi ca Diu è onnipotenti;
sinnò non ubbidisci a nuda leggi

e si comporta comu delinguenti.
Ed ogni giusta società si reggi
osservandu i deci cumandamenti.

  Traduzione in italiano

La legge è d'origine divina
Quella scritta che c'è nei tribunali,
"la legge è uguale per tutti", per me
è davvero uno sbaglio madornale,
il peggior sbaglio della democrazia!

Mentre una scritta che abbia veramente valore
(e in ogni tribunale dovrebbe stare)
è che la legge combatte ogni male
per volontà di Dio, e così sia!

L'uomo obbedisce a Dio, e si corregge
solo se sa che Dio è onnipotente;
altrimenti non obbedisce a nessuna legge

e si comporta dome un delinquente.
Ed ogni giusta società si regge
osservando i dieci comandamenti.



Poesia inviata da: Orazio Raffaele Di Landro


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