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Veneto
NA RANA A UN CONGRESSO DE USIGNOI
Per un disguido, una rana riceve un invito a partecipare a un congresso di usignoli. Affascinata dai melodiosi canti e gorgheggi, quanto ritorna allo stagno di dà un sacco di arie e volendo far sfoggio di quanto appreso, intende ripetere il canto dell'usignolo emettendo il suo misero Cra. Le compagne la guardano stupite e lei, reputandosi ammirata, ripete il suo verso, non capendo che quelle delle altre rane è uno sguardo di scherno. Ci sono persone che si esaltano e si danno arie per quello che non sono e credono di essere.

Dialetto: Veneto

NA RANA A UN CONGRESSO DE USIGNOI
Anca mi na storia ve conto,
che go tolto dal regno animae,
come un tenpo ancora d'esenpio.
Sol par sbalio, na rana a un incontro
gera stata invitada; e eà,
a un congresso de bravi usignoi,
'a se trova e 'a sente del bel canto
artefissi spiegar, trane paroe.
Nel so fosso tornada, a 'e conpagne
co gran boria e sussiego 'a conta,
in rileivo metendo el prestigio
che ea xe stata investia; e voendo
quel bel linguagio forbio mostrar,
'a so goea ea gonfia e 'a fa "Cra!"
Prché tuti ea varda curiosi,
crede su serio de aver fato colpo
e, presuntuosa, da novo 'a fa "Cra!",
no vedendo che tuti inte i oci
furbi i ghe sconde el ridarghe drio.
Contée voaltri e persone esaltae,
che e se vanta de questo e de queo,
e co poco e ghe casca, in piatèo!

  Traduzione in italiano

UNA RANA A UN CONGRSSO DI USIGNOLI
Anch'io una storia vi racconto,
che ho preso dal regno animale,
come un tempo ancora d'esempio.
Solo per errore, una rana a un incontro
era stata invitata; e là,
a un congresso di bravi usignoli,
si trova e sente del bel canto
spiegare gli artefizzi e strane parole.
Nel suo stagno ritornata, alle compagne
con grande boria e sussuiego racconta,
in rilievo mettendo il prestigio
di cui è stata investita; e volendo
far sfoggio di quel forbito linguaggio,
gonfia la sua gola e fa "Cra!"
Poichè tutti la guardano stupiti,
crede sul serio di aver fatto colpo
e, presuntuosa, nuovamente fa "Cra!",
non vedendo che tutti dentro gli occhi
furbi nascondono il ridarle dietro.
Contatele voi le persone esaltate
che si vantano di questo e di quello
e che con poco cascano nel ridicolo.



Poesia inviata da: Attilio Scremin


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