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I proverbi della regione Campania
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Ricerche avanzate

Manco si 'o vedesse cu ll'uocchie!
Ad litteram: Neppure se lo vedessi con gli occhi!Perentoria dichiarazione di intenti con la quale si vuole affermare che la cosa che ci viene riferita è così sesquipedalmente falsa o ingannevole che non ci si potrebbe prestar fede, neppure se detta cosa si verificasse sotto il nostro sguardo; in effetti la locuzione non vuol far pensare che si possa vedere con qualcosa di diverso dagli occhi, ma solo che, benché accaduta sotto il proprio sguardo si rifiuta di credere a cose palesemente false o menzognere.
Campania


Tu nun te scuorde 'a capa, sulo pecché 'a tiene azzeccata* a 'o cuollo...
Ad litteram: tu non dimentichi (di portare appresso )la testa, per il solo fatto di tenerla incollata al collo. Ironica frase rivolta a commento delle errate azioni di di chi si mostri molto distratto.. *dal med. olandese: ad+ zecken (unire,collegare)
Campania


'O barbiere te fa bbello, 'o vino te fa guappo* e 'a femmena te fa fesso!
Ad litteram: il barbiere ti rende bello, il vino, ardimentoso e la donna ti inganna (fregandoti). Uno degli innumerevoli detti misogini della cultura popolare partenopea. * Etimologicamente dal latino vappa(m),attraverso lo spagnolo 'guapo': in orig. 'persona sfrontata, ruffiano', 'dissipatore', ancora vivo in alcuni dialettimeridionali e settentrionali italiani.
Campania


Vulé 'o cocco ammunnato e bbuono
Ad litteram: volere l'uovo sgusciato e pronto (per esser mangiato). Detto ironicamente di chi non si vuole impegnare neppure nei più piccoli lavori e preferisca esser servito di tutto punto; nella fattispecie il cialtrone di turno non intende sottostare neppure alla risibile fatica di sgusciare un uovo bollito... Il cocco della locuzione non è il frutto della pianta tropicale, ma semplicemente l'uovo che - con voce gergale fanciullesca è così chiamato richiamandosi al verso della gallina; l'aggettivo buono unito al precedente aggettivo ammunnato (mondato,sgusciato)è usato nel parlar napoletano non per significare la bontà del sostantivo cui è riferito, quanto per designare l'immediata fruibilità del medesimo sostantivo di riferimento; qui nel caso dell'uovo, una volta che sia mondato vien subito buono per esser mangiato.
Campania


À tirato 'a sciàveca o Sta tiranno 'a sciàveca...
Letteralmente: À tirato la sciabica o Sta tirando la sciabica... Ambedue le espressioni sono usate o posteriormente o nel durante ad ironico ed antifrastico commento delle azioni di chi o reduce da o operante un leggero o inconferente lavoro, faccia invece cialtronescamente le viste di aver condotto a termine o di star facendo una faticosa incombenza; la sciaveca adattamento della parola sciabica, è la grossa rete a strascico munita di ampio sacco centrale ed ali laterali sorrette da sugheri galleggianti, che viene calata in mare in prossimità della battigia e poi faticosamente tirata a riva a forza di braccia dai pescatori che per poterlo più agevolmente fare sogliono entrare in acqua fino a restare a mollo con il fondoschiena, donde l’espressione: stà cu ‘e ppacche dinto a ll’acqua id est: star con le natiche in acqua per significare oltre che lo star lavorando faticosamente anche lo star in grande miseria nella convinzione (sia pure erronea) che il mestiere di pescatore non sia abbastanza remunerativo. Etimologicamente la parola sciaveca attraverso lo spagnolo xabeca così come la toscana sciabica deriva dall’arabo shabaka da cui anche il portoghesejabeca/ga.
Campania


Fà 'na cosa dinto a quatto e quatt'otto.
Ad litteram: fare una cosa in quattro e quattro otto.id est: fare qualcosa rapidissimamente, nell'ipotetico brevissimo tempo che occorre per fare un'addizione elementare quale quella richiamata.
Campania


Jì 'arrubbà cu 'e zuocchele*
Ad litteram: andare a rubare con gli zoccoli; id est:vanificare le proprie azioni; partecipare a tutti i propri fatti e le proprie intenzioni, svelandole in anticipo, come chi andasse a rubare calzando gli zoccoli, calzatura notoriamente rumorosa e dunque inadatta ai ladri. *zuocchele = zoccoli dal latino:socculus, diminutivo di soccus (socco: calzare dei romani).
Campania


Stà cu 'e ppacche dinto a ll'acqua
Ad litteram: Star con le natiche nell'acqua; lo si dice di chi sia in massima miseria, senza mezzi di sostentamento; la situazione enunciata trae origine dall'osservazione del lavoro dei pescatori(erroneamente ritenuti ed ipotizzati poverissimi)i quali per tirare le reti a riva il più agevolmente possibile, son soliti entrare in acqua fino a farsi bagnare il fondoschiena.
Campania


Si me metto a ffà scuffie p''e criature, nasceno senza capa...
Ad litteram: Se mi metto a produrre cuffiette per infanti, (essi)nascono senza testa. Iperbolica, surreale situazione preconizzata ed ipotizzata da chi si ritenga così perseguitato dalla malasorte, da non potersi dedicare proficuamente ad alcuna attività.
Campania


'Ncopp' a' vista 'e ll'uocchie!
Ad litteram: Sul vedere dei (miei) occhi! Perentorio giuramento, che per render il più solenne possibile, vien fatto su di una cosa cara e preziosa qual è la vista.
Campania


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